venerdì 17 ottobre 2008

Angelo Poliziano: l'amore nelle stanze della giostra

Le “Stanze per la giostra” nascono inizialmente come tema encomiastico, volto a celebrare la vittoria di Giuliano, fratello di Lorenzo il Magnifico.
Le stanze, poemetto in ottave, si inseriscono in parte nella tradizione dei romanzi cavallereschi, anche se a dire il vero, appaiono più simili ai componimenti in ottave, a carattere prettamente umanistico, con sovrapposizioni mitologiche.
In realtà Le stanze non hanno stretti legami con alcun genere; riflettono piuttosto la cultura e la sensibilità letteraria del Poliziano.
L’opera canta l’amore platonico di Giuliano per la nobildonna fiorentina Simonetta Vespucci.
In realtà l’opera rimarrà incompiuta, anche per l’avvenuta morte, in momenti diversi ma ugualmente tragici, dei due protagonisti.
Giuliano vi è rappresentato come un giovane, bello e coraggioso, amante della caccia, lontano dall’amore..
Cupido, per vendicarsi di ciò, fa apparire durante una battuta di caccia, una splendida cerva che il giovane insegue senza mai raggiungerla.
Alla fine la cerva scompare, trasfigurandosi in una ninfa bianco vestita:
E’ la bellissima Simonetta di cui Giuliano si innamora.
Nel secondo libro dell’ opera, Venere decide che Giuliano mostrerà le sue virtù e le sue doti in una giostra.
Qui il libro si interrompe.
C’è, in questa opera, il trionfo della bellezza e della gioventù, sullo sfondo della natura trionfante nella primavera.
E’ notevole anche l’influenza del Petrarca, soprattutto nell’allegoria della cerva, ma si notano anche riferimenti a Dante, Boccaccio, e talora anche alla tradizione letteraria latina.
Il tema dell’amore e di Venere indica anche influenze neoplatoniche : l’amore è il fondamento dell’universo e guida le creature alla ricerca di Dio.
Tutti questi molteplici riferimenti letterari sono in Poliziano fusi mirabilmente : l’amore non è solo una esperienza umana ma soprattutto ci eleva ai livelli più alti della conoscenza.


Davide Pirisi

2 commenti:

  1. Ciao Davide,
    il tuo lavoro appare più come una sorta di "nota esplicativa" alle Stanze, piuttosto che come un micro-saggio in cui si presenta (e sis sostiene) anche una tesi. Trovo invece il titolo particolarmente felice! Una raccomandazione: rivedere la punteggiatura, seguendo un criterio fondamentale, ovvero mai tenere separati con segni d'interpunzione soggetti e verbi, a meno che si inseriscano nel mezzo delle incidentali.
    il prof

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