mercoledì 15 ottobre 2008

Le stanze del Poliziano e le fiabe
Le stanze della giostra, un poema scritto in ottave nel 1475 da Angelo Poliziano e rimasto incompiuto a causa della morte di entrambe le persone a cui il libro si ispirava,tratta del amore di Iulio per la ninfa Simonetta. Il giovane e prestante Iulio, snobba infatti le gioie dell’ amore a favore della caccia e dell’ avventura. Iulio è un giovane e coraggioso e sprezzante del pericolo. È questo suo amore per le sfide che lo porta a seguire una cerva bianca fin nel fitto del bosco, durante una battuta di caccia. Quando finalmente Iulio riesce a raggiungere la cerva si trova davanti la bellissima ninfa Simonetta, in tutto il suo splendore. Si tratta infatti di una trappola di Cupido, scornato dall’ indifferenza di Iulio nei confronti dell’ amore. Iulio, colpito dalla freccia di Cupido e avvinto dalla bellezza di Simonetta si innamora perdutamente di quest’ ultima. Già dopo poche strofe, colpisce l’ atmosfera idilliaca e sognante che ha accompagnato l’ infanzia di molti; Non è di difficile infatti scorgere queste ambientazioni nelle trame di molti dei classici dell’ animazione, con prodi eroi e bellissime fanciulle, aiutati da maghi, streghe e animali parlanti, a combattere il cattivo di turno. Analogie significative si riscontrano in particolar modo nella “bella addormentata nel bosco”; anche lì l’ eroe è un prestante giovanotto, amante dell’ avventura e molto coraggioso. Anche Simonetta è molto somigliante ad Aurora, entrambe infatti sono belle, gentili e umili. L’ incontro fra i due giovani, presenta parecchie analogie: non solo avviene nell’ atmosfera idilliaca di un bosco, esattamente come per Simonetta e Iulio,ma è notevole la presenza di animali e dei fiori che coprono sia Aurora si Simonetta.Inoltre questi due incontri sono stati voluti da terzi; in un caso da Cupido, nell’ altro dal Fato, che è il filo conduttore di tutta la storia di Aurora, che non può sfuggire al suo destino. È vero, che come oltre a parecchie analogie, sono presenti anche parecchie differenze, ma è comunque interessante il fatto che sia possibile rintracciare elementi delle stanze per la giostra in fiabe dei giorni nostri, in classici che hanno riempito i pomeriggi di tutti noi durante l’ infanzia. È dunque possibile rintracciare un filo conduttore fra questo poema rinascimentale e le fiabe, un filo conduttore, certo un poco stereotipato che trova senza dubbio origine nell’ ecletticità del Poliziano, di cui le stanze sono l’ esempio più alto. Come dice Ghino Ghinassi nel suo trattato sul volgare italiano del quattrocento, il tratto fondamentale del Poliziano è proprio l’ ideale del docta varietas, quindi è possibile che il poliziano, oltre a subire l’ influenza delle opere classiche abbia subito anche l’ influenza delle composizioni popolari, fra le quali ricordiamo appunto le fiabe, e che abbia inserito elementi tipici di quest’ ultime nella sua opera.
Arianna Madrau

1 commento:

  1. Ciao Arianna,
    l'idea è senza dubbio interessante. Chiaramente la vicenda, nella sua linearità, è riconducibile più ampiamente ad un archetipo narrativo fondamentale. Il legame dunque con una specifica fiaba risulta debole, in quanto di fatto gli elementi narrativi di base sono così essenziali, da essere rintracciabili comunque anche altrove. Ciò che vale è il significato che assume questa "fiaba" nel contesto specifico della cultura quattrocentesco, aspetto che forse svilupperei ulteriormente. Ti consiglio una revisione volta all'eliminazione di diversi refusi.
    il prof

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